Visualizzazioni totali

venerdì 21 novembre 2008

Osservare...Ascoltare...Tacere, - Se deve essere dittatura, che essa sia, ma territorialmente.

pausa cafe' Osservare anche nei più minimi particolari, ciò che direttamente o indirettamente coinvolge il nostro esistere, ciò che ci circonda, l'ambiente e le persone che sono nel quotidiano tran tran, i mutamenti di alcuni, le sicurezze o insicurezze di altri, botteghe e mestieri che aprono o chiudono le attività, le frequentazioni ambientali dei vari locali; Percepire questi fattori ci da un'immagine di come sta girando la ruota delle nostre aspirazioni, desideri, progetti, prospettive future, realtà quotidiane. Ascoltare i sussurri o le urla, il pianto o la risata, il suono delle voci di protesta o di proposta, marcate, titubanti, insicure, allegre o tristi; I rumori delle attività, il vociare nei mercati, le telefonate di offerte più disparate, i passi stanchi di chi non vede speranze, le improbabili soluzioni di chi non sente le voci del popolo. Tacere quando non si anno, risposte da dare, proposte da fare, aiuti da dare, soluzioni da applicare, idee risolutive, parole di dialogo, di conforto, di incoraggiamento, di organizzazione collettiva, di idealità; Chiacchiere al vento sono la quotidianità di chi, dagli altri vuole solo avere, senza in realtà dare qualcosa in cambio, confondere con la parola usandola come titolarità di superiorità, solo per sentirsi ad altri superiore, senza ascoltarsi in ciò che si declama, dimostrando e facendo intuire il vero fine dell'agire. Per tutto ciò che attualmente accade, sia singolarmente che collettivamente; Il salire di alcuni ai più alti livelli, mentre sempre più in molti, stanno scendendo la scala sociale, materiale e morale, a causa di fattori da altri voluti sia nazionalmente che globalmente, fattori che non anno volontà di scelta collettiva, ma di spregiudicate interpretazioni del potere , sia economico che di società democratica e civile, si delineano per il futuro ritorni anti democratici, dove il potere del singolo non e equilibrato dai poteri della società. La pre/potenza dell'autorità pre/costituita, da leggi e norme di nuova legislazione, cancellerà i diritti che faticosamente e dolorosamente, altri prima di Noi anno conquistato, i doveri diverranno un peso e una spada di Damocle sulla testa di molti, che credendo di acquisire nuovi valori sociali, nuove esigenze di vita, nuove sicurezze economiche e territoriali, si ritroveranno come pecore all'interno di un ovile, dove cani e steccati ne impediranno libertà di movimento, mentre i pastori si daranno alle libagioni e alle feste di casta. Spettacoli già visti, vissuti da altri che ricordano, vissuti ancora in altri paesi del mondo, il controllo delle società quando non si a capacità e onestà di idee, di valori morali, di sentirsi responsabili dei propri simili, ma di usare le società per personali follie di potere o prestigio, impone solamente un sistema di dittatura, che in base al livello culturale della società che si vuole dominare, può variare dalla durezza dell'agire, alla trasformazione compiacente dei poteri, che inculcando nella società l'obbedienza alle leggi, ed eliminando le capacità di controllo democratico, sulle nuove leggi, favoriscono il passaggio anti democratico dei poteri, non più scelti ma imposti. La storia e le storie dei popoli anno chiaramente evidenziato che, qualunque struttura di potere imposto dall'alto, non e in grado di controllare le singolarità, sia del popolo che di chi il popolo deve localmente governare per indicazione del potere, l'interpretazione di convenienza varia da territorio a territorio, l'onestà di agire di alcuni, si contrappone come esempio differenziato alla disonestà di altri, ciò che deve essere legge per tutta la nazione, in alcune zone diviene scelta facoltativa, senza che i sudditi ( a questo livello non si e più cittadini , ma sudditi) possano protestare o rifiutarne le norme che li sfavoriscono nel confronto con altri territori. Per ovviare a tutti questi fattori di in-congruenza c'è solo una soluzione: Che sia federato il territorio a livello comunale, dando la facoltà di scelta legislativa delle esigenze territoriali, alle assemblee popolari che eleggono i loro rappresentanti, i quali saranno sottoposti alla firma di un contratto di reciproca responsabilità e solidale sostegno, di fedeltà e rispetto delle leggi territorialmente emanate, ma decise non dallo stato centrale, il quale deve solo emanare la legislazione di unitarietà dei federati. Semplificando con un esempio; In un palazzo condominiale, esiste un amministratore dei beni comuni (stato centrale) i condomini anno i loro rappresentanti eletti per scelta singola e nominale (Poteri legislativi) che stabiliscono, la nomina dell'amministratore, le regole e le esigenze perché il condominio sia di qualità vivibile e di prestigio. Poi i singoli condomini (amministrazioni territoriali) all'interno dei loro appartamenti ed in ambito familiare si auto-gestiscono le scelte di vita in comune, per il buon andamento della famiglia. E una ipotetica idea che renderebbe la società, da diversi fattori più controllata, nelle sue esigenze sociali, nella sua sicurezza territoriale, nelle sue spese e nel controllo di esse, essendone tutti coinvolti nel sistema che, controlla e si auto-controlla, non dovendo anche per minimali esigenze dipendere da uno stato centrale che non e in grado di agire, perché chi lo rappresenta, non può essere controllato, e contemporaneamente a il diritto di legiferare per eliminare i controlli che impediscono il suo agire, anche se disonesto. scusate le sottolineature ma il P C non funziona bene ( causa server)